La comunicazione interna ad una azienda è un fattore molto importante. E di non facile gestione. Partendo dalla comunicazione fra i diversi settori e, soprattutto, dello stretto rapporto che esiste fra chi si occupa di marketing e di stampa. Parlando di marketing e comunicazione, infatti, stiamo parlando di due fratelli. Ok, non certo gemelli, ma che certamente si somigliano in diversi punti. E, come può capitare, a volte anche in antitesi fra loro, quasi peggio di Caino ed Abele. Insomma, marketing e comunicazione rappresentano due parenti molto stretti fra loro, in un rapporto di quelli che raramente vivono vie di mezzo: fra loro o si amano o si odiano.
Può capitare vadano d’amore e d’accordo come, invece, mandarsi reciprocamente a quel paese: dipende dal contesto, dalla situazione, dal modo in cui questi strumenti vengono utilizzati, dalle persone. In generale, però, quando si viaggia di pari passo, all’unisono, allora raggiungere l’obiettivo è molto, molto, più semplice. Perché, stringi stringi e volendo sintetizzare, il marketing lo si può definire come tutte quelle azioni che permettono ad una realtà sociale o economica di raggiungere il proprio obiettivo, mentre fare comunicazione non è un sinonimo di fare pubblicità.
Volendo banalizzare e sintetizzare ancora, si può affermare che il macrocosmo della comunicazione sia inserito nel gigacosmo del marketing, che sia la strada attraverso la quale fare qualità più che quantità. Che poi è anche la differenza con la pubblicità, questa serve per vendere, il marketing per promuoversi a 360 gradi e la comunicazione è la strada per curare la propria immagine pubblica verso un ampio e complesso pubblico. Fatti i necessari distinguo, l’obiettivo è arrivare a definire quella sottile linea rossa esistente fra marketing e comunicazione. E rispettarla. E voi vi domanderete, che cosa c’entra questo con l’ufficio stampa? C’entra, c’entra…
Perché spesso e volentieri nelle aziende o nelle imprese più piccole, quando non si hanno mille mila persone a disposizione, una sola persona – due se va di lusso – deve sobbarcarsi tutto il discorso marketing e comunicazione. Questo può anche non essere un problema, una sola testa pensante in grado di decidere e mantenere una certa linea non è di per sé un male. Così come per il resto dell’azienda rapportarsi con una sola persona in questo campo può essere d’aiuto nella comunicazione interna. A patto, però, che si crei intorno a questa/queste persone una struttura che funziona, a partire dalla comunicazione interna aziendale per poter arrivare a sfruttare tutte le potenzialità di quello che si vuole comunicare verso l’esterno. Costui deve diventare il punto di riferimento ed essere coinvolto in diversi processi aziendali, così da conoscere perfettamente come si muove l’azienda, in quali direzioni e quali peculiarità promuovere verso l’esterno. Nel caso in cui questo genere di struttura non sia possibile realizzarla con le proprie forze, non è mica un delitto chiedere una mano.
Anzi, ci sono tante realtà, tanti studi, tante imprese, oggi come oggi nel mercato del lavoro che possono svolgere con grande professionalità questo compito di accompagnare, curare e gestire tutta la comunicazione (ed anche il marketing, dipende dalle esigenze) di realtà molto differenti. Dall’officina di quartiere, alle aziende che costruiscono space shuttle. Marketing e comunicazione saranno due fratelli, ma sta a come sono gestiti ed impostati farli diventare come Trinità e Bambino piuttosto che come Caino e Abele.
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