Nel mezzo d’una campagna di nostra ditta
mi ritrovai con un dubbio oscuro:
non è che la diritta via è smarrita?
Ogni esperto di marketing e comunicazione ha molti pregi, ma soprattutto diversi difetti. E se alcuni di questi lo condannassero a scontare la propria pena nell’Inferno del Marketing? Dante Alighieri, nella veste di ottimo consulente marketing, ci fornisce uno spunto ideale e un divertente espediente per parlare di tutti quegli errori davvero imperdonabili per un professionista della comunicazione d’impresa. Per ogni Cerchio un difetto, per ogni difetto qualche consiglio utile per risolverlo.
E voi in quale Cerchio infernale verreste gettati? Finireste tra gli Eretici o tra gli Iracondi?
Ecco il Settimo Cerchio dell’Inferno del Marketing.
I VIOLENTI
«Oh cieca cupidigia e ira folle
che sì ci sproni ne la vita corta,
e ne l’etterna poi sì mal c’immolle»
La Divina Commedia – Inferno: C. XII, vv. 49-51
Immaginiamo di essere interrotti, durante la visione di un video ad esempio, da un classico spot promozionale che cerca di convincerci della bontà dell’offerta da parte di un’azienda. La nostra attenzione verrebbe coinvolta dal fastidioso intermezzo o rimarrebbe fissa sul contenuto che avevamo deciso di vedere? Il Settimo Cerchio è proprio per quei Violenti che si ostinano a usare la pubblicità invasiva nella comunicazione online.
Non solo è completamente inutile bombardare gli utenti con banner vari, ma diventa estremamente controproducente quando l’azienda viene ricollegata al fastidio dell’interruzione. Una violenza contro i propri clienti e contro la propria impresa. Un marketing rispettoso degli interessi degli utenti è possibile e sono già in molti a usarlo. Sarete proprio voi gli ultimi a uscire da questo girone infernale?
Anime violente, il fallimento della pubblicità invasiva è visibile già da tempo: pensate che in Francia nel 2011 sono stati addirittura aboliti gli spot sui canali di stato. Se cercate di compensare lo scarso interesse da parte del pubblico ripetendo il messaggio allo sfinimento e su un alto numero di mezzi, è il momento di cambiare la vostra gestione della comunicazione online. Il pubblico di consumatori è sempre più abile nel bloccare l’invadenza e a trasformare la rete in base alle propria ricerca degli acquisti. Volete davvero cercare di sfondare una porta così blindata?
Il marketing tradizionale ha perduto per sempre, oh dannati del Settimo Cerchio, quella che era la sua funzione principale: informare. Non è più sufficiente un’autocelebrazione della propria azienda o dei propri prodotti, ma è addirittura dannoso imporla. Il cliente vuole scegliere cosa guardare e cosa leggere. La sfida sta quindi nel cambiare forma e sostanza alla gestione della comunicazione online: passare dall’interrompere all’informare, dallo scegliere al farsi scegliere. In altre parole, mutare l’Outbound marketing in Inbound marketing.
Pronti al salto di qualità? È ora di smettere con la solita aggressione dell’azienda al proprio target. Questa metodologia prevede una dettagliata gestione della comunicazione online divisa in quattro step e a ogni passaggio vengono valorizzati il rispetto e l’attenzione all’individuo. Non urlerete più il vostro nome ai quattro venti, ma dialogherete solo con gli utenti interessati o pronti a effettuare un acquisto. I vostri sforzi si concentreranno sul continuare a “nutrire” il futuro cliente attraverso contenuti sempre più utili e servizi che lo convincano a fidarsi del brand. Bisogna guadagnare la fiducia del contatto, oh Violenti, con pazienza e metodo: potrebbero volerci giorni, settimane o addirittura mesi, ma insieme all’acquisto si stabilirà con il cliente un legame più forte e duraturo.
Passerete a qualcosa di più efficace della violenza?
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(Lasciate ogni speranza, voi che non cliccate)